Acquari e Acquariofilia, hobby affascinante. Quante volte vi siete trovati davanti ad un acquario e non avete potuto fare a meno di restarne affascinati? Da sempre un acquario ben allestito resta un punto d’attrazione capace di esercitare su chiunque un fascino irresistibile.
Pesci esotici di colori splendidi e lussureggianti piante acquatiche esaltano ogni acquario rappresentando nel nostro immaginario un affascinante angolo di natura tra le pareti della nostra casa che ci porta lontano dall’arido mondo moderno forse fin troppo meccanicizzato.Grazie alle conoscenze ed alle tecnologie odierne nel campo dell’acquariofilia, già da alcuni anni costruire uno splendido acquario in casa nostra è più facile di quanto si possa immaginare e l’acquariofilia è un hobby praticabile da chiunque ed a qualsiasi età. Mentre agli albori di questa splendida passione il necessario per allestire un acquario dovevano essere reperite in natura, risultando quindi un hobby per pochissimi, oggigiorno esistono tanti negozi specializzati capaci di offrire agli appassionati tutto il necessario per allestire un acquario, innumerevoli specie di pesci e di piante e tutti gli strumenti per gestire e prendersi cura del nostro angolo di natura.
Vediamo intanto cosà si intende con il termine “Acquariofilia”. Si tratta di un hobby che consiste solitamente nell’allevare pesci, invertebrati e piante acquatiche in genere all’interno di un acquario casalingo, in una vasca all’aperto o in un laghetto da giardino. Gli appassionati di questo hobby sono noti come acquariofili perché il loro interesse non è rivolto soltanto ai pesci ma a tutti gli elementi che compongono un habitat sottomarino come piante, coralli, rocce, alghe, tronchi ecc..
Il tipo di acquariofilia può variare a seconda del tipo di acquario. Esistono infatti tre categorie che distinguono gli acquari: acquario di acqua dolce, acquario marino ed acquario di acqua salmastra. Il tipo di acquario più diffuso è quello di acqua dolce tropicale allestito in genere come acquario di comunità per l’allevamento di pesci di varie specie che possono convivere pacificamente. L’acquario marino è meno diffuso ed adatto soprattutto ad acquariofili più esperti soprattutto perché generalmente più difficile da gestire ed economicamente più incisivo in quanto i pesci e gli invertebrati d’acqua salata sono molto più costosi rispetto a quelli d’acqua dolce. Infine l’acquario di acqua salmastra combina insieme elementi delle altre due tipologie, acqua dolce e marino, in quanto contiene acqua con un grado di salinità intermedio. In questo tipo di acquari vengono allevati pesci provenienti da habitat diversi che hanno un grado di salinità variabile, come le foreste di mangrovie e gli estuari dei fiumi dove le acque del mare si addentrano nelle foci dei fiumi e viceversa creando una zona di acqua dalle proprietà saline intermedie. Per tutte le tipologie di acquario sopra descritte si può inoltre distinguere tra tropicale ed acqua fredda.
Al primo tipo appartengono gli acquari che ricreano habitat marini di zone calde, appunto tropicali, quindi all’interno di essi possono essere ospitati pesci, piante, invertebrati ed altri organismi viventi che generalmente popolano le acque interne e i mari caldi. Questo tipo di acquari viene prediletto dagli appassionati acquariofili poiché i pesci sono caratterizzati da colori molto vivaci; allo stesso modo le piante danno vita ad una vegetazione subacquea estremamente lussureggiante. Per quanto riguarda gli acquari d’acqua fredda, sia marini che di acqua dolce, sono poco diffusi poiché non dispongono di colorazioni molto vivaci se non per poche eccezioni, e soprattutto perché la temperatura di questi acquari deve essere tenuta appositamente bassa con impianti refrigeranti pertanto poco adatti agli ambienti domestici.
Le origini dell’acquariofilia risalgono a tempi remoti nella storia con l’allevamento di pesci in ambienti ristretti o artificiali. Infatti per migliaia di anni l’uomo ha allevato i pesci in vasche e stagni per utilizzarli all’occorrenza come fonte di cibo. Gli antichi Sumeri utilizzavano laghetti per tenervi in vita i pesci catturati prima di cibarsene. Nell’Antico Egitto si praticava l’allevamento di pesci come ad esempio i pesci sacri di Ossirinco che venivano tenuti in vasche rettangolari all’interno del tempio. Allo stesso i romani più facoltosi tenevano lamprede e altre specie di pesci in vasche di acqua salata. Cicerone definisce gli antichi acquariofili come “Piscinarii”, traducibile come gli allevatori di pesci. Anche nell’Europa medievale ed in Asia venivano utilizzate vasche per carpe ed altri pesci commestibili come pesci gatto e Ciprinidi vari, per cibarsene in alternativa alla carne durante le festività religiose in cui non era permesso mangiare carne.
Successivamente alcuni pesci tenuti in cattività, per la loro colorazione particolarmente vivace, poco a poco iniziarono ad essere considerati più come animali da compagnia che come cibo. Con il passare dei secoli l’uomo ha imparato non solo ad allevare i pesci in cattività ma anche a selezionarli effettuando incroci che hanno portato alla nascita di nuove razze mirabili per colori e comportamento nonché per la capacità di adattarsi alla vita in cattività.